La sfida per il nuovo Garante privacy: tenere testa al capitalismo della sorveglianza

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5G, protezione dei dati personali in ambito sanitario, l’implementazione dell’intelligenza artificiale, il maggiore sviluppo della tecnologia blockchain, l’assoluta ordinarietà dell’IoT, riconoscimento facciale, monetizzazione dei propri dati, l’eventuale approvazione dell’ePrivacy, cloud pubblico ed europeo.

Queste sono alcune delle principali sfide da affrontare e regolare da parte del nuovo collegio del Garante per la protezione dei dati personali composto da Agostino Ghiglia, Pasquale Stanzione,Guido Scorza e Ginevra Cerrina Feroni eletti dal Parlamento due giorni fa.

L’esperto privacy e data protection Matteo Colombo, AD di Labor Project e Presidente dell’associazione ASSO DPO, analizza le sfide del nuovo Garante in un’intervista di Key4biz.

Matteo Colombo:

Finalmente è stato eletto il nuovo collegio del Garante per la protezione dei dati personali, perché deve poter affrontare, non solo l’ordinaria amministrazione, ma tutte le sfide del settore con il pieno dei poteri di un’Autorità regolatoria.

I nuovi componenti del collegio, nel momento in cui inizieranno ad operare, cominceranno a maturare la consapevolezza del proprio ruolo, che svolgeranno grazie anche al lavoro della struttura dell’Autorità ben consolidata ed efficiente.

La prima sfida sarà la regolazione del capitalismo della sorveglianza e l’attività di sensibilizzazione per l’approvazione della norma sulla E-Regulation, che avrà un effetto maggiore del GDPR, perché il suo scopo è quello di garantire il rispetto per la vita privata, la riservatezza delle comunicazioni e la protezione dei dati personali nel settore delle comunicazioni elettroniche nell’UE e la creazione di regole uniformi nel mercato unico digitale per proteggere meglio i consumatori. E su questo sarà fondamentale anche l’intervento del Garante italiano attraverso il Comitato Europeo per la Protezione dei Dati (European Data Protection Board).

Il secondo tema su cui è chiamato a lavorare il nuovo Garante è la monetizzazione dei dati, dati in cambio di soldi. Ad agosto 2019, Antonello Soro posto all’attenzione del Comitato europeo per la protezione dei dati personali (Edpb) la questione relativa a “Weople”, l’app che promette ai propri iscritti una remunerazione in cambio della cessione dei loro dati personali.

È un diritto inalienabile di un cittadino poter monetizzare i propri dati oppure no?

Infine, per quanto riguarda i Data Protection Officer (DPO) mi aspetto una ripresa delle linee guida sulle attività che possono svolgere gli RPD | DPO, soprattutto nel settore pubblico, cercando di evitare che le attività consulenziali si mischino con le attività da Data Protection Officer.

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